Diversamente da altre prove di Balest “mediterraneo”, in questo dipinto manca la definizione ambientale: l’immagine è dominata dal rosso e dal nudo. Allegoria dell’estate è l’opera che accomuna, più che in qualsiasi altra produzione plastica dell’artista. Esistono infatti numerose terrecotte dalle forme cilindriche da cui emergono dei nudi (Chiavellin 2000, pp. 110-111) le figure umane che animavano i patii, le terrazze e le spiagge, hanno infine trovato una nuova collocazione spaziale, riproponendo la più antica tradizione delle civiltà mediterranee. Forse proprio in questo senso si può leggere il dipinto come un’allegoria.

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