Marina I rappresenta quasi un unicum nella produzione di Balest: raramente egli utilizza un confine così netto tra sabbia e orizzonte, tutti gli elementi della spiaggia sono ben marcati, persino l’ombrellone, spesso disegnato ma mai inserito con tanta definizione in un quadro: in dialogo con la barca fissa la profondità spaziale del quadro.

Il 1989 è un anno in cui gli artisti veneziani hanno l’occasione di riflettere sulla pittura della prima metà del secolo: Palazzo Grassi ospita infatti Arte Italiana: presenze 1900-1945, recensita anche da Balest in un’intervista apparsa su «Il Gazzettino» nella quale l’artista ribadisce il valore di De Pisis (R.G, 28 giugno 1989). Proprio le pennellate “svolazzanti” della tela sulla destra sembrano un omaggio a quel pittore che egli ha solo incrociato nei primi anni veneziani ma che ha sempre. dichiarato essere uno dei suoi “maestri” spirituali pur non lasciandocene trovare, sin qui, tracce nella sua opera

 

Copyright 2024 Corrado Balest. Tutti i diritti riservati. Powered by Luca TUrrin