Terrazza marina appartiene alla produzione “mediterranea” di Balest, che parte dall’universo lagunare per riproporre, su uno sfondo marino, lo stesso gioco di interno/esterno delle terrazze veneziane. Tra il rosso della terra e il blu del cielo e dell’acqua è sospeso un nudo. Se la figura umana ha nel tratto la secchezza di un découpage di Matisse, Balest ama troppo la tradizione per rinunciare alla pittura e al disegno. Come in molta grafica coeva, l’elemento meglio definito è il piede, stilisticamente accostabile ai disegni di Picasso dei primissimi anni venti. Quanto alla stesura cromatica dei bianchi che offuscano i colori sottostanti, ancora una volta il riferimento è Matisse, pensando al Nu rose assis conservato al Centre George Pompidou di Parigi.

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